DIFFERENZA TRA DITTA INDIVIDUALE E LIBERO PROFESSIONISTA

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Molte persone scelgono, nel corso della propria vita, di avviare un’attività lavorativa in autonomia, con l’obiettivo di essere libere di gestire il proprio lavoro, di non avere un rapporto di subordinazione e, perché no, di ottenere maggiori guadagni rispetto a un contratto da dipendente. Nell’ambito delle scelte lavorative autonome, sono però presenti diverse modalità che differiscono tra loro per molti aspetti fiscali e pratici.

Cerchiamo dunque di capire quali sono le principali differenze tra libero professionista e ditta individuale a livello fiscale e gestionale e le relative coperture assicurative.

Che cos’è e come si caratterizza una ditta individuale

La ditta individuale è una forma giuridica di impresa che si basa sull’attività di un singolo imprenditore. Questo tipo di struttura è adatto a chi intende avviare un’attività commerciale o artigianale in proprio, come un negozio o una piccola produzione artigianale, e si caratterizza per alcuni particolari elementi.

In primo luogo, l’imprenditore è personalmente responsabile per i debiti dell’impresa e utilizza il proprio patrimonio personale per eventuali obblighi finanziari, ma contestualmente ha il controllo completo della gestione dell’attività e può prendere decisioni in maniera autonoma, senza l’intervento di altri soggetti come soci o consiglieri.

La ditta individuale, inoltre, deve iscriversi al Registro delle Imprese e rispettare le normative fiscali e contributive previste per le imprese. La tassazione avviene attraverso l’IRPEF e sono richiesti contributi previdenziali specifici.

Quali sono, dunque, i vantaggi di una ditta individuale? Sicuramente la semplicità di costituzione rispetto ad altre forme di impresa, anche da un punto di vista burocratico, a cui si aggiungono un’elevata flessibilità di gestione, anche fiscale, costi inferiori e il controllo totalmente nelle mani dell’imprenditore.

Libero Professionista: cosa cambia rispetto alla ditta individuale

Il libero professionista è invece una persona che esercita un’attività intellettuale in proprio senza vincoli di subordinazione. Questa modalità lavorativa è comune tra professionisti come medici, avvocati, architetti, consulenti e molte altre figure che operano in piena autonomia, ma che non svolgono una vera e propria attività di impresa.

Come per la ditta individuale, il libero professionista risponde con il proprio patrimonio personale, ma in generale, i rischi sono più legati all’errore professionale che alla gestione d’impresa. L’attività del libero professionista è totalmente autonoma nella gestione e i lavori vengono svolti, solitamente, su incarico dei clienti, senza una struttura imprenditoriale complessa.

A differenza di ciò che accade nella ditta individuale, poi, non è necessaria l’iscrizione al Registro delle Imprese, ma, se prevista, solo quella all’albo della propria categoria professionale. La tassazione, infine, avviene anch’essa tramite l’IRPEF, con regole specifiche per i professionisti che includono la gestione dei contributi previdenziali attraverso casse professionali o l’INPS gestione separata.

Che differenza c’è tra libero professionista e lavoratore autonomo?

I punti di contatto tra libero professionista e ditta individuale sono, dunque, diversi, ma altrettanto significative sono le differenze che permettono di distinguere le due forme lavorative. La principale è sicuramente quella relativa al tipo di attività svolta: le ditte individuali, infatti, sono più orientate verso le attività commerciali o produttive e richiedono spesso una gestione più complessa e una maggiore interazione con il mercato, per esempio per quanto riguarda l’acquisto di beni, la gestione di un magazzino o la vendita diretta ai clienti. Al contrario, il libero professionista si concentra su attività intellettuali o di consulenza, operando in modo più flessibile e spesso senza necessità di un’ampia infrastruttura.

Da un punto di vista legale e fiscale, poi, la ditta individuale è soggetta a normative più rigide in termini di registrazione e obblighi amministrativi rispetto ai liberi professionisti. Devono iscriversi al Registro delle Imprese e seguire regolamenti specifici per il tipo di attività commerciale o artigianale svolta. I liberi professionisti, invece, devono aderire eventualmente agli ordini professionali e rispettare le norme dettate dalle leggi di riferimento per le loro professioni.

Perché il libero professionista non è imprenditore?

Il libero professionista non è considerato un imprenditore principalmente a causa della natura della sua attività, basata perlopiù su servizi offerti in base alle competenze e conoscenze specifiche e sull’assenza di una struttura organizzativa complessa che, nelle ditte individuali, pur essendovi la responsabilità di una singola persona, può includere diversi reparti e coinvolgere dei lavoratori dipendenti.

Anche per via di queste caratteristiche, il libero professionista non è tenuto a iscriversi al Registro delle Imprese e le sue responsabilità sono più legate all’esercizio professionale e agli errori professionali che alla gestione aziendale.

Coperture assicurative per ditte individuali e liberi professionisti

Sia le ditte individuali che i liberi professionisti svolgono la propria attività accollandosi varie tipologie di rischi, che spaziano dall’aspetto prettamente economico al verificarsi di eventi imprevisti, come un infortunio o una malattia, che possono interrompere il lavoro stesso anche per periodi prolungati, per questo motivo entrambe le figure necessitano di adeguate coperture assicurative per il rischio d’impresa e personale.

Le esigenze possono essere diverse: per una ditta individuale, per esempio, è essenziale avere un’assicurazione che copra i rischi legati alla gestione d’impresa, come la responsabilità civile verso terzi, danni a beni e immobili, e a eventuali contenziosi legali, mentre i professionisti necessitano principalmente di coperture contro i rischi professionali, come errori o negligenze nel loro lavoro, senza dimenticare i prodotti legati alla persona.

La scelta del tipo di polizza da sottoscrivere dipende da vari fattori, per questo motivo i consulenti Vittoria Assicurazioni sono sempre a disposizione per valutare correttamente con il cliente le reali esigenze e il prodotto più adatto a soddisfarle.

Polizze Vittoria Assicurazioni per i professionisti

Vittoria Assicurazioni offre diverse tipologie di assicurazioni professionali, alcune delle quali molto specifiche, come quelle per architetti e ingegneri, ma anche opzioni per la tutela legale più ad ampio raggio.

Le assicurazioni dedicate alle imprese

I consulenti Vittoria Assicurazioni conoscono perfettamente le esigenze delle attività imprenditoriali, per questo motivo mettono a disposizione diversi prodotti studiati proprio per le varie attività svolte. Tra le diverse soluzioni per il tuo lavoro, puoi trovare per esempio polizze dedicate all’Industria e Artigianato, all’Agricoltura, a Negozi e Alberghi, alle attività di Trasporto e molto altro.

Benessere e salute, le polizze che guardano al futuro

Al di là delle polizze assicurative strettamente legate ai rischi lavorativi, per liberi professionisti e ditte individuali non si può non pensare anche a prodotti che tutelino benessere e salute. Un infortunio o una malattia possono, infatti, rendere impossibile l’attività lavorativa per un certo periodo di tempo e creare dunque non poche difficoltà al lavoratore stesso, al quale viene a mancare la principale fonte di reddito. In questo particolare ambito, Vittoria Assicurazioni ha studiato diverse soluzioni, come la polizza Vittoria Con Te, con garanzie personalizzabili su infortuni, malattia, assistenza e tutela legale, e Vittoria Fianco a Fianco, una polizza LTC (Long Term Care) che permette di mantenere la propria autosufficienza economica in caso di gravi imprevisti.

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