PREVENZIONE AL SENO: L’IMPORTANZA DI FARE CONTROLLI PERIODICI

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Secondo i dati divulgati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione e dallo European Network of Cancer Registries, nel 2023 sono state 55.900 le donne che hanno ricevuto una diagnosi di tumore al seno. Le buone notizie riguardano però il tasso di mortalità drasticamente ridotto, soprattutto grazie alla promozione dei controlli periodici.

In Italia, tra il 2008 e il 2016 l’incidenza è aumentata notevolmente, colpendo sia le under 50 che quelle over 50. Le statistiche, basate su attente ricerche mediche, mostrano come il dato sia destinato a salire di una percentuale dello 0,2% fino al 2040 circa. La prevenzione del tumore al seno è quindi importantissima e andrebbe praticata fin da giovani. Ma quali sono i controlli da fare e gli esami raccomandati? Scopriamolo insieme.

Il mese della prevenzione del tumore al seno con visita gratuita: cosa c’è da sapere

Il mese di prevenzione del tumore al seno è ottobre. Durante queste settimane sono molte le campagne promosse per invitare le donne a fare dei check up, spesso gratuiti.

Oltre alle visite e ai controlli offerti, il periodo è anche occasione per effettuare diverse raccolte fondi per la ricerca. Proprio grazie allo studio scientifico, è stato infatti possibile ridurre il numero di morti nel tempo, facendo in modo che l’intervento repentino e le terapie risultino sempre più efficaci.

Noi di Vittoria Assicurazioni sappiamo bene quanto sia complicato riuscire a prenotare, in tempi brevi, visite specialistiche ed esami diagnostici utilizzando il sistema sanitario nazionale.

Per questo motivo in occasione del torneo italiano di Beach Rugby portiamo sulle spiagge d’Italia il Vittoria for Women Tour in collaborazione con Fondazione Specchio dei tempi e la Federazione Italiana Rugby. Durante l’evento sarà possibile sostenere la lotta contro il tumore al seno con una piccola donazione, oppure partecipare alla prevenzione gratuita offerta ai partecipanti.

Cosa fare per prevenire il tumore al seno

Se avere uno stile di vita sano ed equilibrato è sempre fondamentale, esistono poi alcuni suggerimenti che possono aiutare a prevenire il cancro al seno. Pazienti con ereditarietà o familiarità, oppure con una mammella densa o ancora con un inizio precoce delle mestruazioni sono più esposte: in questo caso, visite senologiche periodiche si rivelano importantissime.

La prevenzione primaria parte da una dieta sana ed equilibrata, abbinata alla pratica di attività sportiva regolare. A questi consigli si aggiunge quello di evitare il fumo e limitare l’alcol. La prevenzione secondaria richiede invece visite senologiche e ginecologiche, combinate con l’autopalpazione.

Un consiglio in più? Attivare una polizza sanitaria è di grande supporto qualora si dovesse affrontare un check up oneroso o terapie costose. Grazie all’attivazione di una polizza si tutelerà se stesse e la propria famiglia, ottenendo una copertura in caso di malattia, infortuni e necessità di assistenza.

Che esami fare per la prevenzione del tumore al seno

Gli esperti spiegano che la medicina mette a disposizione diverse soluzioni preventive; di seguito illustriamo quali esami possono aiutarci:

  • Autopalpazione. Nessuno conosce meglio di sé stesso il proprio corpo, cogliendone i cambiamenti. Pertanto, a partire dai 20 anni, i medici consigliano di effettuare l’autopalpazione almeno una volta al mese, avendo cura di eseguirla tra il settimo e il quattordicesimo giorno dall’inizio del ciclo;
  • Visita specialistica. Chi ha sintomi o semplicemente vuole avere un’anamnesi sicura, magari perché in famiglia ci sono stati dei casi, dovrebbe programmare annualmente una visita senologica;
  • Mammografia. Si tratta di una radiologia locale che rientra tra gli esami di screening; alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, viene suggerito di eseguirla ogni 2 anni, ma in molte regioni le attività ASL partono già dai 45 e coprono fino ai 74 anni;
  • Ecografia. Rapida e assolutamente indolore, l’ecografia mammaria riesce a captare la presenza di ghiandole, fibroadenomi, mastopatia fibrocistica, fornendo un quadro chiaro della situazione.

Mammografia o ecografia: cosa è meglio fare?

Entrambi gli esami risultano validi, ma utilizzano una tecnologia differente. Se l’ecografia impiega emissioni di ultrasuoni, la mammografia predilige le radiazioni.

La prima che abbiamo citato, ha modo di mostrare eventuali anomalie, mentre la seconda è mirata a individuare noduli o micro-calcificazioni, anche di piccolissime dimensioni. La scelta della tipologia di esame è fatta da uno specialista che individua quale risulti la soluzione migliore per la propria paziente.

Quali valori del sangue indicano un tumore al seno?

Gli esami del sangue non vengono suggeriti in fase investigativa, ma più per monitorare l’andamento della malattia e seguire i controlli durante la terapia.

I valori che solitamente vengono controllati sono i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Un ulteriore approfondimento viene fatto sui marker, ossia gli indicatori che segnalano la possibile presenza di cellule tumorali nel corpo.

 

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