DEPRESSIONE NELL’ANZIANO: SINTOMI E COME COMPORTARSI

Prendi subito un appuntamento con un Agente dedicato a te.

Contattaci

Secondo la Fondazione Veronesi – che cita a sua volta i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità per l’anno 2021-2022 – un italiano su cento soffre di disturbi associabili a depressione, che al momento risulta la condizione patologica più diffusa tra quelle di tipo mentale.

Tale proporzione aumenta se si parla di depressione nell’anziano, dove il rapporto è di nove su cento, fino a raggiungere una soglia del 30% in presenza di difficoltà economiche, a fronte di un’incidenza maggiore nelle persone di sesso femminile.

L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) predispone sistemi di sorveglianza sia per gli adulti tra i 18 e i 69 anni che per quanti hanno un’età superiore ai 65 anni. Le informazioni rilevate sono attendibili e precise, offrendo un quadro completo ed esaustivo.

Al di là delle statistiche, la condizione di depressione negli anziani non andrebbe mai sottovalutata. In questo approfondimento vedremo di che cosa si tratta, quali sono i sintomi e come trattarla.

Depressione nell’anziano: di cosa parliamo

Iniziamo comprendendo prima di tutto cos’è la depressione, prendendo in prestito la definizione che ne offre l’Istituto A.T. Beck, specializzato in terapia cognitivo-comportamentale:

“La depressione è una patologia del tono dell’umore, cioè di quella funzione psichica che accompagna l’adattamento sia al nostro mondo interno, sia a quello esterno: il tono è alto quando siamo in condizioni piacevoli, va verso il basso quando viviamo situazioni sgradevoli o le interpretiamo come tali”.

Quando la persona è depressa si percepisce come priva di valore, sente il contesto in cui vive come ostile e non in grado di risultare di supporto. La depressione, non a caso, è stata denominata con l’appellativo “il male del secolo”.

La depressione negli anziani si manifesta in modi decisamente differenti che nei giovani. Compare, infatti, generalmente insieme ad altre patologie o forme di disabilità.

La presenza di depressione negli anziani non preclude la possibilità di trattamento e guarigione, ma acquisisce un’urgenza maggiore data la prossimità con la fase terminale della vita. Questo stato d’animo non solo pesa sul benessere psicologico, ma può anche peggiorare condizioni fisiche esistenti, come le malattie cardiache.

Pertanto, la depressione tra gli anziani merita un’attenzione particolare, poiché i rischi per la salute sono più pronunciati e le sfide nel trattamento più complesse rispetto alle fasce d’età più giovani.

Come si manifesta la depressione negli anziani?

Riconoscere la depressione nell’anziano spesso non è semplice. Allo stesso tempo, risulta una condizione che necessita un rapido intervento, dal momento che, se non curata per tempo, può facilmente diventare invalidante.

Vediamo insieme quali sono i sintomi più comuni della depressione negli anziani a cui prestare attenzione, così da confrontarsi al minimo campanello di allarme con il medico di riferimento:

  • peggioramento di malattie di natura fisica già esistenti;
  • insonnia e disturbi del sonno;
  • disturbi dell’appetito e della digestione;
  • lamentazione di dolori, in modo più frequente del solito e non sempre realmente giustificati;
  • difficoltà di memoria, concentrazione e attenzione;
  • tendenza all’isolamento, che si traduce nel fatto di evitare le altre persone;
  • ansia.

Come curare la depressione negli anziani?

Aiutare, ma anche vivere con un anziano depresso, non è semplice. La cosa migliore è quella di prevenire il più possibile tale condizione, attraverso la creazione di un ambiente familiare e sociale favorevole, in cui la persona possa percepire di avere ancora qualcosa da dare, sentendosi utile.

Fondamentale agire sulle cause, diverse da persona a persona. Non c’è mai, infatti, un solo fenomeno scatenante, ma la presenza di una multifattorialità, ovvero di più situazioni che risultano concomitanti e che provocano l’insorgere della patologia.

Di seguito le motivazioni più diffuse:

  • Familiarità: lo specialista riscontra all’interno del nucleo familiare la presenza di altri casi diretti (genitori, nonni, ecc. ecc.) di depressione oppure di disturbi dell’umore.
  • Verificarsi di eventi che si rivelano fonte di stress oppure di malattie che tendono alla cronicizzazione.
  • Cambiamenti che contraddistinguono i 65 anni, come lutti presso amici e familiari, pensionamento, difficoltà di natura economica, situazioni di disabilità, perdita di autonomia, difficoltà cognitive.

Come risulta intuibile, la prevenzione non è sempre possibile nella depressione dell’anziano, essendo collegata ad altre situazioni concomitanti e allo stesso fluire della vita.

Delle misure efficaci di supporto comunque ci sono e sono quelle proposte da VillageCare: soluzioni assistenziali più opportune per la cura dei tuoi genitori anziani fragili o non autosufficienti.

Si tratta del primo sistema di orientamento e sostegno ai figli impegnati nella cura dei genitori anziani ed è disponibile su scala nazionale. È in grado di offrire un supporto concreto e soluzioni differenti a seconda del singolo caso, inerenti ad una condizione di invecchiamento e l’insorgere di specifiche situazioni patologiche.

Un servizio reso possibile grazie alla presenza di una rete di esperti, partner e specialisti che risultano in grado di rispondere con precisione e chiarezza, attraverso un colloquio di orientamento e l’individuazione di interventi ad hoc.

Come trattare un anziano depresso: quando attivare l’assistenza domiciliare

Trattare un anziano depresso non è semplice: per questo si rivela essenziale, non solo per la persona, ma anche per chi le sta accanto, ricevere un supporto psicologico come quello introdotto da VillageCare.

Il nome del servizio è Energy Coach, il quale prevede degli incontri insieme ad uno psicoterapeuta, in grado di supportare l’individuo al meglio.

Un modo, questo, per avere un quadro più certo della diagnosi, la quale purtroppo tende spesso ad arrivare troppo tardi per via di una riluttanza – e vergogna – da parte del paziente. Si rivela essenziale, al contrario, ribadire l’importanza della salute mentale e la sua influenza su quella fisica.

In più di un caso può rivelarsi efficace predisporre un’assistenza domiciliare, un supporto in grado di offrire un sostegno pratico alla persona e che sia in grado di agire sulle cause che provocano la depressione.

Una soluzione che risulta valida soprattutto in presenza di difficoltà motorie e cognitive, nonché al manifestarsi dei primi campanelli di allarme come il disinteresse verso tutto. Una misura che permette, inoltre, di riportare l’armonia all’interno di tutto il nucleo familiare.

Fonti aggiuntive: