SALVAVITA: COS’È, COME FUNZIONA E PERCHÉ SCATTA
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ContattaciIn ogni casa è ormai presente – o almeno dovrebbe – un salvavita, ossia un interruttore differenziale che garantisce la piena sicurezza degli impianti elettrici domestici. Questo dispositivo è fondamentale per prevenire incidenti legati all’elettricità, il salvavita scatta infatti in situazioni di pericolo, evitando per esempio cortocircuiti, incendi e scoppi.
Quando il salvavita scatta, interrompe immediatamente l’alimentazione elettrica, evitando danni gravi. Ma come funziona il salvavita elettrico e perché scatta? Cerchiamo di approfondire l’argomento in questa guida, analizzando motivazioni e i rischi legati al suo funzionamento. Se cerchi invece altri consigli su assicurazione per la casa, non perdere i nostri articoli.
Salvavita cos’è e a cosa serve
Il salvavita, anche conosciuto come interruttore differenziale, è un dispositivo elettrico progettato per interrompere automaticamente il flusso di corrente elettrica in caso di guasti nell’impianto elettrico.
La sua funzione principale è quella di proteggere le persone da scosse elettriche e prevenire incendi derivanti da guasti elettrici. Quando c’è una dispersione di corrente, come nel caso di umidità o apparecchi difettosi, il salvavita interviene immediatamente, azzerando i rischi.
Quando un apparecchio elettrico presenta una dispersione di corrente, infatti, il salvavita interviene immediatamente, evitando che la corrente disperdente possa attraversare il corpo umano e causare danni o lesioni gravi. Staccando la corrente, insomma, il salvavita azzera i rischi.
Che differenza c’è tra differenziale e salvavita?
Sebbene i termini differenziale e salvavita siano spesso usati come sinonimi, c’è una differenza tecnica: l’interruttore differenziale è il dispositivo che misura la differenza di corrente tra il conduttore di fase e quello di neutro, mentre il salvavita è più specificamente progettato per interrompere il circuito in caso di dispersione di corrente per proteggere le persone.
Salvavita elettrico: come funziona
La funzione principale di un dispositivo salvavita è quella di garantire la massima sicurezza di chi vive in casa, proteggendo le persone dagli effetti pericolosi delle scosse elettriche e prevenendo eventuali incendi causati da guasti nell’impianto elettrico, per i quali potrebbe essere comunque consigliabile stipulare una polizza incendio per tutelare se stessi e i terzi dai possibili danni.
Il salvavita è in grado di monitorare la corrente che passa attraverso l’impianto elettrico. Se rileva una differenza tra la corrente che entra e quella che esce (di solito una dispersione superiore ai 30 mA), il dispositivo interviene interrompendo l’alimentazione. Questo sistema è essenziale per evitare che l’elettricità disperda attraverso circuiti danneggiati, mettendo in pericolo chi si trova nell’ambiente.
Perché scatta il salvavita?
A questo punto è normale chiedersi per quale motivo scatta il salvavita, poiché ciò ci permette di capire quali problemi possono esserci sull’impianto e intervenire in maniera sicura ed efficace.
Il salvavita può scattare per vari motivi: il principale è la dispersione di corrente, che avviene quando parte della corrente esce dal circuito a causa di danni ai cavi, apparecchi difettosi o isolamenti danneggiati.
Come si fa a capire se c’è una dispersione di corrente? In primo luogo, proprio grazie al salvavita, che interviene non appena rileva una dispersione superiore alla soglia di sicurezza. Per individuare però il punto esatto della dispersione, può essere utile inoltre usare un multimetro, ispezionare visivamente cavi e apparecchiature e testare singolarmente gli apparecchi collegati alla rete, per capire quale di questi attiva il salvavita.
Un altro motivo per cui scatta il salvavita, è il corto circuito, che si verifica quando due conduttori entrano in contatto diretto, causando un aumento improvviso della corrente. Un sovraccarico, infine, accade quando troppe apparecchiature sono collegate a un circuito, superando la capacità del sistema. Il salvavita interviene per prevenire danni ai cavi e rischi di incendi.
Anche un corto circuito, che si genera quando due conduttori che dovrebbero essere separati entrano in contatto diretto, può far scattare il salvavita per via dell’aumento improvviso della corrente, così come un sovraccarico, che si verifica invece quando troppi apparecchi elettrici sono collegati allo stesso circuito, superando la capacità del sistema elettrico. In questi casi, il salvavita può intervenire per prevenire il surriscaldamento dei cavi e ridurre il rischio di incendi.
Cosa fare quando scatta il salvavita?
Il salvavita non scatta mai per caso, ecco perché è importante cercare di individuare il prima possibile il motivo e agire a monte. In particolare, ti consigliamo di seguire alcuni passaggi:
- Verifica gli apparecchi elettrici: scollega tutti gli apparecchi elettrici e riattiva il salvavita. A questo punto, collega gli apparecchi uno alla volta per identificare quello difettoso che causa lo scatto;
- Controlla i cavi e le prese: ispeziona visivamente cavi, prese e interruttori per individuare eventuali danni o segni di usura;
- Verifica l’umidità: assicurati che le aree umide della casa siano asciutte e che non ci siano infiltrazioni d’acqua che possano causare dispersioni di corrente;
- Consulenza professionale: se non riesci a individuare il problema, contatta un elettricista qualificato per una diagnosi approfondita e una riparazione sicura.
Umidità e apparecchi difettosi: quando deve scattare il salvavita
Il salvavita può e deve entrare in funzione in tutte le situazioni che potrebbero generare un pericolo legato alla corrente elettrica. Non solo, dunque, danni ai cavi o sovraccarichi alla rete, ma anche problematiche ambientali che possono avere un impatto sull’impianto.
È il caso dell’umidità, che può causare dispersioni di corrente, soprattutto in ambienti come bagni, cucine o cantine. L’acqua è infatti un conduttore di elettricità e anche una piccola infiltrazione può provocare una dispersione sufficiente a far scattare il salvavita.
Stesso discorso per gli elettrodomestici e altri dispositivi elettrici, che in caso di guasti al loro interno possono generare delle dispersioni di corrente. Se il salvavita scatta frequentemente, potrebbe essere consigliabile, dunque, controllare e testare anche i singoli apparecchi collegati e la presenza di acqua e umidità
Manutenzione del salvavita
Affinché il salvavita funzioni sempre al meglio e per prevenire problemi elettrici, è sempre consigliabile seguire alcune pratiche di manutenzione periodica dell’impianto. Ispezioni regolari di cavi, prese e apparecchi collegati, così come il test del salvavita, rappresentano un ottimo modo per ridurre notevolmente i rischi connessi al sistema.
Se poi l’impianto elettrico è vecchio o addirittura non a norma, non attendere oltre e contatta un professionista del settore per effettuare un aggiornamento immediato dello stesso, così da aumentare i livelli di sicurezza domestica ed evitare cattive sorprese.
Come si fa a vedere se il salvavita funziona?
Per verificare se il salvavita è in buone condizioni, puoi fare un test manuale. Per farlo, spegni tutti gli apparecchi elettrici e premi il pulsante di test sul salvavita. Se il dispositivo scatta, significa che il meccanismo di protezione funziona correttamente. Se non scatta, potrebbe essere necessario sostituirlo.
Come scegliere il salvavita
Quando si sceglie un salvavita, è importante considerare la sensibilità del dispositivo (generalmente 30 mA per protezione umana) e la sua compatibilità con l’impianto elettrico. È consigliato scegliere un modello che rispetti le normative di sicurezza e che sia adatto alla tipologia di apparecchiature che si utilizzano.
Quando bisogna sostituire il salvavita?
Un salvavita dovrebbe essere sostituito se non scatta più in caso di guasti, se è visibilmente danneggiato o se la sua capacità di protezione non è più efficiente. Se il dispositivo continua a scattare frequentemente, potrebbe indicare un problema serio con l’impianto elettrico che deve essere controllato da un professionista.
Quanto dura in media un salvavita?
La durata di un salvavita dipende dalla qualità del dispositivo e dalla manutenzione dell’impianto elettrico. In genere, un salvavita ha una vita utile di circa 10-20 anni, ma è importante fare test regolari per assicurarsi che funzioni correttamente.
Il salvavita è, insomma, un componente essenziale per la sicurezza elettrica in casa e negli ambienti di lavoro. Capire come funziona e perché scatta può aiutarti a gestire meglio eventuali problemi e a prevenire incidenti. Non sottovalutare, però, la possibilità di tutelarti ulteriormente con un’assicurazione sulla casa che copra anche guasti e malfunzionamenti di questo tipo, offrendoti un risarcimento per eventuali danni e il rimborso per spese di riparazione dell’impianto.