DU, DOCUMENTO UNICO DI CIRCOLAZIONE: COS’È E COME SI OTTIENE

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In poco tempo l’uso dell’auto si è intensificato, portando il traffico ad aumentare notevolmente di anno in anno. Basti pensare che, secondo i dati raccolti dall’ACI, dal 2022 al 2023 si è visto un incremento del +7,1% delle percorrenze dei veicoli leggeri. 

Questi dati non sono fini a loro stessi, ma devono portare a una riflessione in merito alla sicurezza stradale. Se ci sono molte più auto in circolazione è più facile che possa accadere qualche incidente, e per questo è fondamentale prendersi sempre più cura degli obblighi in merito. 

Strumenti come l’assicurazione auto o la revisione annuale sono quanto mai necessari per tutelarsi e garantire un viaggio su strada privo di pericoli o con possibilità di rimedio. Non solo gli automobilisti sono tenuti a rispettare le norme, ma è anche necessario un cambio di registro per quanto concerne la burocrazia e l’ideazione di nuove tutele.

Di recente, quindi, si sta sentendo molto parlare di DU, ovvero il documento unico di circolazione e di proprietà del veicolo. In questo articolo cercheremo di dare un quadro generale sull’uso del documento unico di circolazione e di descrivere che cosa sia. 

Che cos’è il DU: significato e normativa del documento unico di circolazione e di Proprietà del veicolo

L’introduzione del Documento Unico, Il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del veicolo(DU), è stato un passo significativo nella razionalizzazione dei processi legati alla gestione dei dati di circolazione e proprietà dei veicoli, entrando a far parte dei documenti obbligatori da tenere in auto

Approvato mediante il decreto legislativo 98/2017, si presenta come la fusione della carta di circolazione, emessa dalla Motorizzazione Civile, e del certificato di proprietà, gestito dall’ACI. 

Quindi, che cos’è il DU? Stiamo parlando di un nuovo modello unificato, entrato in vigore nel 2020, che incorpora le informazioni precedentemente contenute in documenti separati, compresi i dati identificativi del veicolo, i dati del proprietario e le situazioni giuridiche e patrimoniali ad esso associate.

Il DU viene già rilasciato in formato elettronico per diverse pratiche, come nuove immatricolazioni e passaggi di proprietà.

Questo nuovo documento è inoltre richiesto per la cessazione della circolazione del veicolo, per esportazione o demolizione, richiedendo la radiazione dal PRA

Nonostante sia attualmente ufficiale e in uso, alcune operazioni come l’immatricolazione di veicoli per contratti di leasing finanziario o noleggio seguono in realtà ancora le regole preesistenti, mentre i mezzi per il trasporto pesante e gli adempimenti cumulativi continuano ad utilizzare i certificati tradizionali.

Quindi ci stiamo sicuramente spostando verso una realtà dove sarà presente esclusivamente il DU, obbligatorio da tenere in auto, tuttavia la situazione è ancora in fase di evoluzione e pertanto non possiamo ancora affermare che il passaggio sia già definitivo. 

Chi rilascia il DU e come si ottiene

Il DU è emesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dal 1° ottobre 2021 è diventato obbligatorio e viene rilasciato automaticamente per le nuove immatricolazioni, ma ci sono casi in cui è necessario fare richiesta (ad esempio quando ci sono passaggi di proprietà).

Per ottenerlo, i proprietari devono scaricare e compilare il modulo disponibile online sul Portale dell’Automobilista o presso gli uffici ACI. Successivamente, è possibile presentarlo presso gli Sportelli Telematici dell’Automobilista (STA), le delegazioni ACI o le sedi della Motorizzazione Civile competenti territorialmente.

Nelle procedure per ottenere il DU è essenziale fornire con precisione i dati del veicolo e quelli anagrafici del proprietario o del conducente abituale, in quanto sarà il documento ufficiale che andrà a sostituire i più importanti in relazione alle conformità dell’auto. 

Bisogna però specificare che, nonostante l’introduzione del DU, gli uffici del PRA non saranno soppressi, ma saranno invece gestiti dall’ACI, concentrando le competenze sulla registrazione della proprietà dei veicoli. 

Allo stesso tempo, la Motorizzazione Civile manterrà il suo ruolo di ente di vigilanza tecnica e amministrativa dei veicoli in circolazione in Italia, esattamente come è sempre stato.

Quali sono i vantaggi del documento unico di circolazione

Abbiamo parlato, a inizio dell’articolo, della relazione che c’è tra che cos’è il DU e la sicurezza stradale. 

Questo non andrà in realtà a inficiare direttamente la seconda, ma sarà comunque di grande supporto agli automobilisti che potranno così snellire molte pratiche burocratiche e occuparsi meglio dell’integrità dell’auto. 

Tra i vantaggi del documento unico di circolazione, quindi, troviamo prima di tutto il suo incidere positivamente sulle pratiche amministrative: semplifica, infatti, il processo burocratico, essendo emesso da un unico ente, e garantisce maggiore efficienza in termini di tempo e di gestione delle informazioni. 

Questa si traduce inoltre in un significativo risparmio economico. La fusione dei certificati di proprietà e di circolazione riduce il numero di marche da bollo da quattro a due, con un costo totale dimezzato da 64 a 32 euro. 

Inoltre, la tariffa PRA per la trascrizione all’ACI scende da 27 a 20 euro, contribuendo ulteriormente al risparmio complessivo di circa 40 euro per ogni passaggio di proprietà, immatricolazione o demolizione. 

Questo nuovo approccio, in definitiva, non solo semplifica la vita degli automobilisti, ma promuove una gestione più efficiente e conveniente della documentazione veicolare.