COS’È E COME FUNZIONA IL BOLLO DELL’AUTO

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Negli ultimi anni c’è stato un aumento dei prezzi in moltissimi settori, colpendo in modo particolare quello energetico e quello automobilistico. Per quest’ultimo, determinante è stato l’aumento del costo del carburante e dei pezzi di ricambio. 

Ciò ha portato le persone a un’analisi più approfondita di quali sono gli adempimenti fiscali auto obbligatori e uno studio più attento delle eventuali offerte o possibilità di risparmio

Uno dei campi più semplici in cui mettere in pratica queste attenzioni è sicuramente l’assicurazione auto, potendo scegliere tra compagnie diverse e avendo a disposizione sempre agevolazioni differenti, oltre che l’aggiunta o meno delle eventuali garanzie accessorie. 

Ci sono però alcuni obblighi che non è possibile controllare, e tra questi rientra il bollo annuale. Conosciuto anche come tassa di possesso auto o imposta automobilistica, sono molti i dubbi che gli circolano intorno, nonostante sia in vigore ormai da decenni.

In questo articolo, dunque, andremo a spiegare in modo dettagliato cos’è il bollo auto, come funziona e soprattutto quali sono le novità in merito che ci aspettano nel 2024. 

Che cos’è il bollo auto?

Rispondere alla domanda cos’è il bollo auto o tassa di possesso è semplice: si tratta, infatti, di una quota da versare obbligatoriamente tutti gli anni alla regione di residenza se si è in possesso di un qualsiasi veicolo, quindi non solo auto ma anche furgoni e moto. 

Ciò vale anche per chi conduce mezzi in leasing o a noleggio a lungo termine, anche se spesso il versamento di tale imposta è già incluso nei canoni mensili, un dettaglio da verificare attentamente al momento dell’accordo.

Come accennato, la gestione del tributo non è nazionale ma regionale: questo significa che la spesa da sostenere è legata alla regione (residenza) dove abita il proprietario ed è fondamentale perciò comunicare eventuali cambi di residenza come per l’assicurazione

Un tempo veniva chiamata tassa di circolazione, ma questo nominativo è caduto in disuso negli anni anche a causa del cambiamento della norma in merito. Adesso, infatti, tutti i proprietari devono pagare il bollo auto, anche se il mezzo non viene utilizzato e resta inattivo perché si tratta di un’imposta sul “possesso” e non sull’”uso”. 

È possibile sapere in anticipo a quanto ammonterà il costo, grazie a dei tool amministrativi che permettono il calcolo dell’importo del bollo. Questi tool spesso forniscono informazioni anche in relazione alla scadenza, fornendo pochi semplici dati come la targa dell’auto e qualche dato anagrafico del proprietario.

La tariffa veicolare è obbligatoria?

Il pagamento del bollo auto è sempre obbligatorio dal momento in cui si è proprietari di un veicolo, ma ci sono situazioni che ne consentono l’esenzione. Tra queste, rientrano ad esempio i casi di invalidità o disabilità, dove le persone con certificato rilasciato dall’Asl possono richiedere l’esenzione entro 90 giorni. 

Anche i veicoli storici, con più di 30 anni dalla prima immatricolazione, possono godere di qualche agevolazione, mentre le auto ibride ed elettriche possono beneficiare di un esonero parziale o totale, a seconda delle Regioni.

In caso di furto, la cancellazione del bollo auto avviene dal momento della denuncia, mentre per quanto riguarda le eredità l’obbligo del pagamento del bollo si trasferisce all’erede che è divenuto proprietario del veicolo in questione. 

In molti si chiedono, inoltre, cosa succede se non si paga il bollo auto. La risposta è presto detta: l’auto può ancora circolare, ma il proprietario andrebbe incontro a una mora che parte dal 1,5% e può arrivare fino al 5% in caso di ritardi oltre il secondo anno di scadenza. 

La quota deve essere inoltre pagata in un’unica soluzione, una volta all’anno, e non beneficia di eventuali rateizzazioni, come ad esempio avviene nel caso dell’assicurazione auto a rate, a meno di situazioni molto particolari. 

Bollo auto: le novità del 2024

Le leggi sul bollo auto stanno avendo qualche modifica con l’arrivo del 2024, portando finalmente ad alcuni vantaggi per gli automobilisti italiani. Una delle maggiori difficoltà è, infatti, quella legata alla mora oppure al bisogno di affidarsi a qualcosa che calcoli la scadenza del bollo auto per aiutare a ricordarsene.  

Una delle innovazioni più rilevanti è la possibilità di regolarizzare i mancati pagamenti tra il 2000 e il 2015 senza costi aggiuntivi, a condizione che l’importo non superi i 1.000 euro totali. 

È una misura che segue il successo dell’approccio siciliano nel 2023, dove la decisione di non multare chi era in ritardo con i pagamenti ha portato a un aumento dei guadagni regionali di oltre 400 milioni di Euro.

Sempre la Sicilia, quest’anno, vuole fare un passo in più e ha deciso di premiare chi ha sempre pagato regolarmente il bollo con uno sconto del 10% sul prossimo

Infine, è attivo un incentivo che potrebbe estendersi anche a livello nazionale: la possibilità di pagare il bollo tramite domiciliazione bancaria: un’opzione che non solo evita possibili disguidi e dimenticanze, ma viene anche premiata con uno sconto aggiuntivo. Questa opzione è già attiva da qualche anno in alcune regioni italiane, tra cui la Lombardia, offrendo uno sconto del 15% sul totale dell’importo dovuto.