ERITEMA SOLARE: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

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L’eritema solare è un’irritazione cutanea molto comune, soprattutto nel periodo estivo; si tratta di un’infiammazione della pelle, molto simile ad una scottatura, che può presentarsi a seguito di una prolungata ed inadeguata esposizione della pelle ai raggi solari, senza una protezione adatta. Questa infiammazione molto fastidiosa, che rimane confinata alla zona fotoesposta, si manifesta già a poche ore dall’esposizione ai raggi solari e può rovinare le nostre vacanze.

Scopri tutto sull’argomento, qui i principali argomenti:

  • Eritema solare: di cosa si tratta?
  • Cause
  • Fattori di rischio
  • Come prevenire l’eritema solare?
  • Eritema solare: sintomi e rimedi naturali per alleviarli
  • Quando rivolgersi al medico?
  • Prenotare una visita dermatologica
  • Svolgimento della visita dermatologica
  • Preparazione alla visita dermatologica
  • Prenota con Medicalbox!

Eritema solare: di cosa si tratta?

Nei primi giorni di esposizione al sole, quando la nostra pelle è ancora bianca, bastano davvero pochi minuti di esposizione intensa e senza un’adeguata protezione per causare un eritema.
Questa infiammazione si manifesta con i caratteristici sintomi dermatologici, che variano a seconda della durata e dell’intensità dell’esposizione. Nei casi più gravi può richiedere un trattamento medico.

Le complicanze più frequenti sono l’infezione cutanea secondaria e la pigmentazione a chiazze; inoltre, la porzione di pelle desquamata può risultare estremamente sensibile alla luce, per molte settimane.

Nel lungo termine, invece, le scottature predispongono alla comparsa di macchie cutanee e possono provocare un invecchiamento precoce della pelle (con perdita di elasticità, formazione di rughe e secchezza generale). Inoltre, a lungo andare, ripetute ustioni solari aumentano il rischio di sviluppare tumori della pelle, tra cui melanoma.

Per prevenirne la comparsa è importante idratare abitualmente la pelle, ma soprattutto applicare una crema protettiva, almeno mezz’ora prima dell’esposizione al sole.

Cause

La causa della comparsa di un eritema solare è l’esposizione alle radiazioni solari ultraviolette, che provoca la vasodilatazione dei capillari sottocutanei: l’afflusso del sangue aumenta nelle zone esposte al sole e causano il rilascio di citochine e mediatori dell’infiammazione, che sono i responsabili dell’arrossamento, del calore, della sensazione di prurito e dell’edema.

Le radiazioni che causano l’eritema solare sono di due tipi:

  • Le radiazioni UVB, che penetrano l’epidermide, cioè lo strato più superficiale della pelle, sono le principali responsabili delle scottature solari; causano arrossamento e desquamazione e portano ad un’abbronzatura tardiva.
  • Le radiazioni UVA, che sono in grado di raggiungere il derma abbastanza in profondità, causano rapidamente sia l’eritema, che l’abbronzatura

Tra queste, le radiazioni UVB sono quelle che possono avere conseguenze peggiori: possono causare danni al materiale genetico dei cheratinociti dell’epidermide, portando alla cancerogenesi, cioè la modificazione cellulare, e di conseguenza causando l’insorgenza di tumori.

Inoltre, queste radiazioni indeboliscono anche il sistema immunitario, riducendo la capacità dell’organismo di distruggere eventuali cellule danneggiate e difendersi dalle infezioni.

Ovviamente, la causa principale delle scottature solari più gravi, che danno origine ad un eritema, è l’eccessiva e prolungata esposizione ai raggi ultravioletti, quando ancora la nostra pelle è bianca e, soprattutto, in mancanza di un’adeguata protezione. La gravità dell’eritema aumenta con l’aumentare del tempo trascorso sotto il sole.

Fattori di rischio

  • Il primo fattore di rischio è relativo al fototipo della persona, cioè alla classificazione determinata dalla quantità e la qualità di melanina presente nella pelle. In base al fototipo è già possibile sapere, in linea di massima, la reazione della pelle all’esposizione alle radiazioni ultraviolette ed il tipo di abbronzatura che è possibile raggiungere:
    • I soggetti con fototipo I e II, che spesso hanno capelli rossi o biondi e occhi azzurri o verdi, sono quelli con pelle bianca e pallida e limitata capacità di abbronzarsi;
    • I soggetti con fototipo III e IV, che hanno rispettivamente il colorito di base bianco o bruno chiaro, si abbronzano abbastanza facilmente, scottandosi raramente;
    • I soggetti con fototipo V e VI, che solitamente hanno capelli e occhi scuri e un colorito cutaneo che va dal bruno al nero, si abbronzano molto facilmente, senza mai ustionarsi.
  • Un altro fattore di rischio è rappresentato dall’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti. Tra questi troviamo:
    • Alcuni antibiotici;
    • Antiinfiammatori
    • Antistaminici
    • Farmaci psicotropi

Questi, insieme a tanti altri farmaci, aumentano la sensibilità della pelle alle radiazioni solari.

  • Un ultimo fattore di rischio è la presenza di malattie, come alcune malattie autoimmuni o malattie ereditarie, che sono caratterizzate da altissima sensibilità alle radiazioni solari.

Altri soggetti a rischio sono:

  • I bambini sotto i 3 anni, sono molto più a rischio degli adulti, in quanto lo strato corneo della pelle è più sottile e la produzione di melanina è ridotta;
  • Gli anziani, poiché la loro pelle è più sensibile ai raggi ultravioletti.

Come prevenire l’eritema solare?

Per non incorrere nella comparsa di un eritema, è opportuno agire con un’adeguata prevenzione. Di seguito alcuni consigli, per non rovinarsi l’estate con una grave scottatura:

  • Utilizzare una crema solare adeguata è il primo passo per prevenire una scottatura solare;
  • Evitare di esporsi nelle ore più calde, cioè tra le 11:00 e le 16:00, quando la concentrazione dei raggi ultravioletti è più alta. È meglio abituare la pelle con esposizione brevi, che diventeranno più lunghe di volta in volta, alla mattina presto o nel tardo pomeriggio, per permettere alla pelle di abituarsi e prendere colore pian piano;
  • Preparare la pelle con un’alimentazione adeguata, ricca di sostanze che stimolano la formazione di melanina, come betacarotene, vitamina A, vitamina E, vitamina C e antiossidanti. Questi principi si trovano in diversa frutta e verdura di stagione; in alternativa è possibile assumerli sottoforma di integratori.

Eritema solare: sintomi e rimedi naturali per alleviarli

L’eritema solare si presenta circa tra le 4 e le 10 ore dopo l’esposizione, sottoforma di chiazze I sintomi che lo caratterizzano vanno da arrossamento della zona interessata, bruciore, gonfiore, secchezza, prurito, pelle indolenzita e calda, fino alla comparsa di vescicole o bolle, piene di siero.

Il prurito può essere molto intenso anche in caso di gravità lieve dell’eritema solare, mentre il dolore ed il bruciore sono presenti e più intensi nell’ustione più grave. Inoltre, nei casi più gravi, in cui è interessata una superficie corporea più ampia, possono presentarsi anche sintomi sistematici, come: febbre, vertigini, mal di testa, brividi, debolezza e senso di malessere generale.

Esistono alcuni semplici accorgimenti che, in presenza di un eritema lieve, donano sollievo ed aiutano a velocizzarne la guarigione:

  • bagnarsi con acqua fresca per alleviare il dolore ed il prurito;
  • idratare la pelle con creme e lozioni specifiche;
  • bere molta acqua per mantenersi idratati anche dall’interno;

Cosa non fare in caso di eritema solare

Per agevolare la guarigione di un eritema solare, è opportuno osservare qualche regola:

  • evitare di prendere altro sole, nei giorni successivi, sulla zona interessata; evitare anche lampade abbronzanti;
  • evitare di grattarsi, irritando maggiormente la pelle e rischiando di rompere eventuali bolle, rischiando di aggravare l’infezione;
  • fino alla completa guarigione non utilizzare scrub, peeling o creme esfolianti, che andrebbero ad irritare ulteriormente la pelle;
  • non asciugare la pelle con panni ruvidi e strofinandola; meglio tamponare.

Quando rivolgersi al medico?

Nella maggior parte dei casi, quando l’infezione è lieve, l’eritema tende a risolversi autonomamente, nel giro di qualche giorno.

Richiedono, invece, più attenzioni, gli eritemi solari con vescicole e bolle. In tal caso sarà opportuno rivolgersi al dermatologo che potrà indicare medicazioni con creme antibiotiche e cortisoniche.

Per alleviare prurito e bruciore può rendersi necessario l’uso di FANS ed antistaminici per bocca.

Inoltre, il ricorso al medico è particolarmente necessario se:

  • non si osservano miglioramenti e la dolorabilità persiste per oltre 48 ore;
  • compare una febbre superiore ai 39°C;
  • si presentano vomito, diarrea, brividi, polso rapido, aumento della frequenza respiratoria, stato confusionale e facilità allo svenimento (perdita di coscienza).

In caso di eritema grave il medico prescriverà farmaci sistemici a base di cortisone, antinfiammatori e antistaminici. 

La diagnosi di un eritema solare avviene in seguito ad un esame obiettivo ed anamnesi, per verificare la recente esposizione al sole o l’assunzione di sostanze sensibilizzanti. Una visita dermatologica accurata permette l’identificazione di altre eventuali cause di sensibilità al sole e l’esclusione di patologie dermatologiche fotoaggravate. In alcuni casi potrebbe essere necessario anche sottoporsi ad alcuni test, per verificare meglio le condizioni.

Prenotare una visita dermatologica

In caso di comparsa dei sintomi sopracitati è opportuno rivolgersi ad uno specialista in dermatologia. Gli specialisti in dermatologia sono medici abilitati a diagnosticare e trattare le patologie cutanee sia quelle più evidenti, come dermatite, eczema, orticaria, eritema, acne, psoriasi, vitiligine, sia quelle sistemiche, che coinvolgono tutto l’organismo, come ad esempio i tumori benigni e maligni della pelle (melanomi). Inoltre, si occupa di monitorare l’eventuale evoluzione di una patologia cutanea già diagnosticata.

Svolgimento della visita dermatologica

La visita dermatologica si può idealmente suddividere in tre parti:

  • anamnesi;
  • esame obiettivo;
  • prescrizione.

Durante l’anamnesi, il dermatologo raccoglierà tutte le informazioni riguardanti la storia e lo stile di vita del paziente (alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, eventuali patologie a carico, altri casi in famiglia di patologie dermatologiche, eventuale assunzione di farmaci) e la patologia (comparsa e durata della manifestazione, caratteristiche dei sintomi).

Successivamente il medico specialista passerà ad esaminare direttamente le manifestazioni cutanee che hanno spinto il paziente a sottoporsi alla visita. Per una migliore analisi delle lesioni pigmentate della pelle (nei, cheratosi, epiteliomi, ecc.) potrebbe impiegare un dermatoscopio, che ne permette una valutazione approfondita.

Al termine dell’esame, il dermatologo potrà prescrivere o effettuare direttamente esami di approfondimento, come ad esempio esami del sangue e delle urine, prick test e patch test, oppure fornire diagnosi e la terapia farmacologica da effettuare.

Preparazione alla visita dermatologica

La vista dermatologica non richiede particolari precauzioni o indicazioni ma risulta consigliato indossare un abbigliamento comodo, per facilitare l’esame obiettivo delle parti interessate al dermatologo.

Come per tutte le viste mediche, rimane valido il consiglio di portare con sé la propria documentazione clinica (referti di visite precedenti, esami diagnostici e analisi) così da fornire allo specialista tutte le informazioni possibili.

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Il presente articolo è solo a scopo informativo e non può essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista.

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