LA MIA POLIZZA RCA È VALIDA ANCHE IN EUROPA?

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Viaggiare è qualcosa di bellissimo, soprattutto quando si ha la possibilità di esplorare posti lontani dalla nostra cultura e di vivere esperienze uniche. Una di queste, che in molti desiderano fare almeno una volta nella vita, è un viaggio on the road

Il nostro continente offre tantissimi itinerari possibili, basta scegliere e procedere con una buona organizzazione, ma ci si può trovare di fronte a un grande dubbio: possediamo una RCA valida in Europa? E fuori dai paesi europei come funziona?

La polizza è infatti uno di quegli strumenti obbligatori e fondamentali, soprattutto quando si ha in programma di fare lunghi tragitti con i propri mezzi. Può proteggere da grosse spese dovute a incidenti, oltre che dare moltissime garanzie accessorie che amplificano la sua capacità protettiva. 

Riuscire a comprendere tutti i segreti della nostra assicurazione RC Auto è importante in qualsiasi occasione, ma quando si hanno in programma dei viaggi all’estero questo diventa imprescindibile.

L’assicurazione RC Auto in Italia: cosa copre e come funziona

L’assicurazione di Responsabilità Civile Auto (RC Auto) rappresenta un contratto di tutela fondamentale per i conducenti in Italia, in quanto copre i danni causati a terzi durante la circolazione del veicolo. 

Avviare un contratto implica il pagamento di una somma ogni anno, chiamato premio, che viene determinato dalla compagnia stessa in base a tantissimi fattori, come l’età del conducente, l’esperienza alla guida, il numero di incidenti effettuati nel corso dell’anno e moltissimi altri. 

Tutti questi elementi danno vita a quello che si chiama attestato di rischio, ovvero un documento conclusivo dove viene riportata anche la classe di merito: un’indicazione su scala da 1 a 18 per ottenere una stima più o meno universale del premio da pagare. 

Ovviamente questo sarà poi influenzato da tantissimi altri aspetti, come ad esempio le tariffe delle singole compagnie o le garanzie accessorie che si vogliono aggiungere, ma la classe di merito è una base fondamentale da cui partire per questa valutazione. 

Una volta stipulato il contratto e pagato il premio, l’assicurazione rc auto obbligatoria per legge avrà durata di un anno e si occuperà di coprire i danni a terzi a seguito di un incidente di cui l’ assicurato è responsabile. 

Come funziona l’assicurazione auto europea

La domanda fondamentale che ci si può porre quando si decide di uscire dall’Italia con la propria auto è se possediamo una RCA valida in tutta Europa, ovvero se questa può coprire danni per incidenti accaduti fuori dal confine italiano. 

La risposta è sì, per i paesi aderenti al SEE (Spazio Economico Europeo). Si tratta di un totale di 27 paesi appartenenti all’UE più Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Andorra, Città del Vaticano, Principato di Monaco, San Marino, Serbia e Svizzera. 

Pertanto, chi si sposta in questi paesi può farlo semplicemente portando con sé i documenti necessari della propria assicurazione italiana, senza la necessità di effettuare altre operazioni burocratiche o pagare tasse aggiuntive.

Va sottolineato che l’efficacia dell’assicurazione si riferisce alla copertura obbligatoria fornita dalla polizza RCA base. Le garanzie aggiuntive, invece, non seguono regolamentazioni standard a livello dell’Unione Europea, ma sono soggette alle leggi nazionali o alle politiche specifiche della compagnia assicurativa.

Se si desidera sapere se la propria auto è coperta, ad esempio, da furto e incendio è importante perciò verificare tali termini sul proprio contratto assicurativo e informarsi riguardo le leggi nazionali del paese in cui ci si sta recando. 

Incidente all’estero: come muoversi

Secondo la direttiva 2009/103/CE e il Codice delle assicurazioni private, in caso di incidente all’estero l’assicurato potrà gestire il sinistro una volta tornato in Italia. 

Data questa possibilità, è fondamentale quindi annotare con precisione i dati identificativi del veicolo che ha causato l’incidente, soprattutto il numero di targa, e documentare i danni subiti con fotografie.

Inoltre, bisogna comunque compilare il modulo blu o CAI (Constatazione Amichevole di Incidente), assicurandosi della corrispondenza tra i campi del proprio modulo e quelli del guidatore straniero coinvolto. 

Dopo il rientro in Italia, l’assicurato dovrà contattare il Centro d’informazione italiano della CONSAP per ottenere informazioni sulla società assicuratrice estera coinvolta e sul mandatario da contattare per la gestione del sinistro. 

Il referente estero avrà poi tre mesi per comunicare all’assicurato italiano l’offerta di indennizzo o i motivi per cui ritiene di non dover risarcire.

Se il danneggiato non riceve una risposta motivata entro 90 giorni, può presentare una richiesta di risarcimento all’Organismo di Indennizzo italiano della CONSAP, fornendo i dettagli dell’incidente e una copia del documento d’identità.

La procedura è simile in tutti i paesi appartenenti al SEE, dove l’assicurazione obbligatoria italiana è valida, ma possono esserci alcune modifiche per la Svizzera, in cui si può richiedere il contatto diretto con la compagnia assicurativa estera. 

E per i paesi non facenti parte dell’Unione Europea?

Ciò che abbiamo illustrato finora è il caso in cui si decida di fare un viaggio con la propria auto all’interno dei paesi UE facenti parte del SEE, ma qualora ci si spostasse al di fuori di questi paesi?

In questi casi subentra il Certificato Verde, o Carta Verde. Si tratta di un documento internazionale di assicurazione che permette di circolare all’estero godendo della copertura assicurativa secondo gli obblighi del Paese in cui ci si trova. 

Questo contiene informazioni come i dati del contraente della polizza, la data di scadenza, il codice del Paese di emissione e il numero dell’assicurazione. 

È valida in moltissimi paesi extra europei o che non rientrano negli stati SEE come Albania, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Iran, Israele, Macedonia, Marocco, Moldavia, Montenegro, Russia, Tunisia, Turchia e Ucraina.

Per ottenerla è necessario richiederla alla propria compagnia assicurativa almeno 10 giorni prima del viaggio, anche se a volte questa è già inclusa all’interno della propria polizza e non c’è bisogno di fare richiesta. 

Infine, per i paesi che non riconoscono nemmeno questa estensione della propria assicurazione italiana è necessario stipulare un’assicurazione temporanea presso gli uffici di assistenza turistica alla frontiera o presso gli uffici diplomatici del paese di destinazione in Italia prima della partenza, specificando il periodo di permanenza.