GUIDA IN STATO DI EBBREZZA CON INCIDENTE, L’ASSICURAZIONE PAGA?

Prendi subito un appuntamento con un Agente dedicato a te.

Contattaci

Guidare in stato di ebbrezza è qualcosa che non andrebbe fatto a prescindere, perché comporta un pericolo per se stessi e per gli altri. È il motivo dietro al quale vi sono conseguenze legali anche gravi, nel caso in cui si venga scoperti al volante mentre si è in stato di ebbrezza, ma soprattutto se si è procurato un incidente stando alla guida dopo aver assunto alcol. 

Proprio perché vi sono conseguenze così serie, è importante conoscere anche quali sono queste ripercussioni legali e, in particolare, se l’assicurazione RC Auto copra ugualmente i danni in queste circostanze. 

Guida in stato di ebbrezza: le sanzioni

Guidare in stato di ebbrezza può comportare rischi molto grandi ed è il motivo per il quale si può arrivare anche a giudizio civile, con sanzioni severe e rigorose

Il Codice della Strada, in particolare, indica dei valori guida per determinare le possibili conseguenze legali e in che modo punire così il cittadino per il comportamento scorretto, con la possibilità anche di portarlo a processo penale. 

La soglia critica è rappresentata da un valore alcolemico nel sangue di 0,5 grammi per litro, oltre il quale si viene considerati fuori norma.  Nello specifico, se il valore si trova tra 0,5 e 0,8 la persona è soggetta a una multa che può andare dai 500 ai 2.000 euro e subisce la sospensione della patente di guida per un periodo compreso tra i tre e i sei mesi. 

Le cose si complicano e si fanno più gravi qualora il tasso sia compreso tra gli 0,8 e i 1,5 grammi per litro. In questo caso l’ammenda può variare da 800 a 3.200 euro, e si entra nel caso in cui chi guida in stato di ebbrezza alcolica rischia l’arresto che va dai tre mesi a un anno e la sospensione della patente fino a un anno

Nella situazione in cui, invece, il tasso alcolemico rilevato sia superiore a 1,5 grammi per litro la condanna penale va dai 1.500 ai 6.000 euro, si è soggetti a un arresto che va dai sei mesi a un anno, e la sospensione della patente fino ai due anni.

Infine, come è facilmente intuibile, la sanzione è ancora più grave nel caso in cui si provochi un incidente in stato di ebbrezza. In queste circostanze, infatti, tutte le sanzioni sopra citate vengono raddoppiate e il veicolo può essere sottoposto, inoltre, a fermo amministrativo per 180 giorni (a meno che il proprietario non sia diverso dal guidatore).

Guida in stato di ebbrezza con incidente: come si comporta l’assicurazione

Abbiamo spiegato finora le conseguenze legali per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza, ma la polizza RCA in tutto questo come si comporta? In caso di incidente, la copertura assicurativa ha ugualmente valore? 

La risposta a queste domande è sì, ma con rivalsa. In altre parole, in caso di incidente l’assicurazione dell’automobilista che lo ha causato è tenuta a risarcire la vittima di sinistro per i danni subiti, ma successivamente questa ha il diritto di richiedere il rimborso di tale somma direttamente al proprio assicurato. 

Le vittime di sinistro, quindi, hanno garantito il pagamento dei danni da parte della compagnia del conducente che ha causato l’incidente e non hanno di che preoccuparsi. Successivamente la disputa sarà poi tra compagnia e assicurato, in quanto quest’ultimo sarà tenuto a rimborsare il tutto alla propria compagnia, a meno di eccezioni o situazioni particolari. 

Quando l’assicurazione non può avvalersi del diritto di rivalsa?

Esistono diverse situazioni in cui una compagnia assicurativa non ha diritto di esercitare la rivalsa, ovvero in cui non può richiedere il rimborso dei danni al conducente per il sinistro causato. Uno di questi è dettato proprio dalla legge e dalla Corte di Cassazione

Nel caso in cui, infatti, una persona causi un incidente e al test alcolemico risulti avere in corpo una quantità di alcol inferiore a 0,5 grammi per litro, anche se superiore a zero, questo non è considerato fuori norma (ai sensi dell’art. 186 del codice della Strada) e non rientra quindi legalmente nella condizione di “guida in stato di ebbrezza”. 

In altre parole, per portare un esempio, se il conducente provoca un incidente e successivamente all’alcol test risulta avere un tasso alcolemico pari a 0,3 è ovvio che questo abbia bevuto una piccola dose di alcol prima di mettersi alla guida. 

Tuttavia, la soglia si trova al di sotto del limite amministrativo di 0,5 e per questo non è sanzionabile. In questo caso, nemmeno la compagnia assicurativa può avvalersi del diritto di rivalsa, a meno che non vi sia qualche clausola nel contratto stipulato che specifica un diverso valore limite. 

Un altro caso in cui la compagnia non è tenuta a chiedere un risarcimento danni all’assicurato è quello in cui, in fase di stipula del contratto, sia stata inserita una clausola per la rinuncia al diritto di rivalsa assicurativa

La rinuncia al diritto di rivalsa: cosa significa?

La rinuncia al diritto di rivalsa delle compagnie assicurative è un’opzione che può essere inserita nel contratto, nel caso in cui entrambe le parti siano d’accordo e la compagnia offra questa alternativa. 

Questa possibilità può rappresentare un’aggiunta preziosa per gli automobilisti, che possono essere così protetti dalla situazione in cui la compagnia chieda indietro il rimborso dei danni risarciti alla parte lesa in caso di incidente. 

Secondo questa clausola, infatti, la compagnia rinuncerà a questo risarcimento, per l’appunto, non chiedendo indietro i soldi dei danni al conducente anche nel caso in cui questo si fosse trovato in stato di ebbrezza. 

È importante, tuttavia, sottolineare che la rinuncia alla rivalsa non protegge dai danni legali, ma solo dall’obbligo di rimborso verso la propria compagnia assicurativa. Pertanto, la clausola in questione non deve essere un sollecito a consumare alcolici quando bisogna poi mettersi alla guida, perché multe, rischi ed eventuali sanzioni permangono

La rinuncia alla rivalsa, in altre parole, è una garanzia aggiuntiva che a volte può essere proposto e a volte no, che può avere specifiche diverse da compagnia a compagnia e che, soprattutto, può comportare un sovrapprezzo sul premio assicurativo per poter essere sfruttata poi in caso di necessità.